Corso CSS Bachelet, la valorizzazione di una cultura ecologica globale

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Si è svolto sabato, 26 novembre, presso l’Auditorium IIS Carafa-Giustiniani di Cerreto Sannita, il secondo incontro del Laboratorio di Formazione sociale CittadinanzAttiva del CSS Bachelet ONLUS. I saluti del Presidente, ins. Patrizia Lombardi e del Dirigente scolastico, dott.ssa Giovanna Caraccio, hanno introdotto la relazione del dott. Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, incentrata sulla cultura dello scarto e sulla dimensione ecologica globale.

Slow Food è un’associazione internazionale no profit, fondata da Carlo Petrini, gastronomo, sociologo e scrittore italiano, nel 1986, presente in circa 160 paesi e impegnata a ridare il giusto valore al cibo, tutelando la biodiversità e le produzioni in piccola scala. Nella prefazione all’Enciclica Laudato sì, filo conduttore del corso, Carlo Petrini evidenzia come, nella carenza di idee, messaggi, visioni, questo documento sia così straordinario proprio perché esprime una forte visione antropocentrica. L’associazione, afferma il Dott. Pascale, promuove il cibo buono, pulito e giusto: di qualità, che sia sano e piacevole da un punto di vista organolettico, che sia attento all’ambiente e al benessere animale e rispettoso del lavoro di chi produce, trasforma e distribuisce. Slow Food crede che garantire cibo di qualità significhi tutelare il sistema di produzione e la biodiversità; quest’ultima è al centro delle strategie dell’associazione, che si propone di tutelare il patrimonio di agro-biodiversità attraverso circa 500 presidi, oltre 1000 prodotti nell’Arca del Gusto, in 60 Paesi e 30 Mercati. Il cibo, afferma il relatore, è un diritto che, attualmente, non è soddisfatto per circa ottocento milioni di persone, mentre un milione e mezzo di esse soffrono di eccesso alimentare. Slow Food, dunque, si propone di operare contro questi paradossi. Il sistema alimentare, aggiunge il Dott. Pascale, è strettamente collegato al cambiamento climatico: è tra le prime cause di inquinamento ambientale e, il cibo, dalla produzione al consumo, si stima sia responsabile per un terzo delle emissioni di gas serra.
Il messaggio da affidare ai giovani corsisti è di evitare lo spreco alimentare, affinché ogni uomo possa godere del diritto a nutrirsi in modo adeguato: perché ciò venga attuato non bisogna incrementare la produzione, ma distribuire meglio il prodotto.
Per un cibo sostenibile e accessibile a tutti gli abitanti del mondo, non si può prescindere dalla biodiversità come battaglia quotidiana condivisa, dall’educazione necessaria a capire i mondi del cibo e a tutelarne la sostenibilità e dalla consapevolezza che le scelte virtuose possono contribuire a migliorare l’ambiente in cui si vive.

 

foto: Alessandro Tanzillo

Elenia Mattei Mattei, studentessa IIS Telesi@